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Parrocchia Santa Maria degli Angeli

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05 MAGGIO 2024 - VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)
At 10,25-27.34-35.44-48   Sal 97   1Gv 4,7-10   Gv 15,9-17:
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.

Commento a cura di Padre Gian Franco Scarpitta
L' amore è trinitario e per questo universale

Mai come nella croce di Gesù l'amore di Dio si rivelava universale e sconfinato, Come afferma Ratzinger in un suo testo "la croce è l'essere più forte dell'amore sulla morte"; ne è il costitutivo essenziale e più convincente, l'elemento più caratterizzante e decisivo perché in essa tutto quello che Dio poteva dare agli uomini non lo ha risparmiato. Si intende però a tutti gli uomini, senza esclusioni e suddivisioni etniche o di appartenenza sociale e se qualcuno non raccoglierà i frutti di questa redenzione, ciò sarà soltanto perché di questo amore non avrà voluto avvalersi. I benefici della croce, che si ripresenta nel Sacramento dell'Eucarestia, possono infatti essere accolti e assimilati, ma anche rigettati e osteggiati e questo a discapito di chi in tal modo vi reagisce. Del resto, lo Spirito "soffia dove vuole"(Gv 3, 8) e chiunque agisca nel nome di Gesù con retta intenzione e non con finalità arbitrarie, certamente è gradito e ben accolto da Gesù stesso (Mc 9, 38 - 40) e rivolge sempre un considerevole servizio al mondo e alla società.........Continua a leggere

AUDIO VANGELO DELLA DOMENICA
Gv 15,9-17: Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
05 MAGGIO 2024 - VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)
At 10,25-27.34-35.44-48 Sal 97 1Gv 4,7-10 Gv 15,9-17:
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Il commento è di Paolo Curtaz
LAUDATO SI', L'ENCICLICA DEL PAPA SULL'AMBIENTE
««Laudato si’...»: così nacque la più bella poesia del mondo

«Altissimu, onnipotente, bon Signore, Tue so’ le laude, la gloria, l’honore et onne benedictione, ad Te solo, Altissimo, se konfàno et nullu hono ène dignu Te mentovare».
Il Cantico delle Creatureè una delle più belle composizioni poetiche di tutto il mondo e di ogni tempo.
Era il 1224, e Francesco giaceva ammalato su un lettuccio del suo San Damiano, la chiesetta diroccata dove una ventina di anni prima aveva ricevuto dal Cristo crocifisso il messaggio che aveva cambiato la sua vita e dove erano adesso insediate Chiara e le sue sorelle.
Papa Francesco ha voluto dedicare a quella lode infinita a Dio creatore e al creato la sua nuova enciclica Laudato Si’, che è stata pubblicata il 18 giugno, per ricordarci che l’uomo – proprio secondo la lettera e lo spirito del Genesi – non è il padrone dell’universo (Uno solo è il Padrone) ma che ne è il guardiano, il Custode; e che alla fine dei tempi, come ciascuno di noi dovrà riconsegnare a Dio la sua anima concessagli immacolata e da lui più volte sporcata e strappata, ricucita e ripulita, l’umanità dovrà riconsegnarGli il creato.
Che è stato concesso all’uomo per goderlo in tutta la sua bellezza e nella varietà infinita delle sue luci, dei suoi profumi e dei suoi sapori; ma che non gli è stato dato come un osceno balocco da violare e da prostituire, come un’immonda merce da vendere e comprare, e su cui speculare. Il creato che appartiene a tutti gli esseri umani, e soprattutto agli Ultimi della Terra.

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