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22 DICEMBRE 2024 - IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)
Mi 5,1-4 Sal 79 Eb 10,5-10 Lc 1,39-45:
A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
Commento a cura di padre Gian Franco Scarpitta
Il Mistero nascosto che salva
Michea scrive il suo libro più o meno 700 anni prima di Cristo e lancia moniti alla correttezza sociale e alla giustizia e poi prorompe nel suo testo (cap 5) con un annuncio insolito e sorprendente: la cittadina di Betlemme, sebbene sperduto villaggio della Giudea privo di fama e di benemerenze, sarà il luogo in cui si manifesterà la salvezza e la redenzione. Il Messia nascerà proprio lì. Il Cristo di Dio era concepito come un soggetto capace di stravolgimento e di grandi affermazioni, di grandezza e di onnipotenza diretta. Assurdo era immaginarlo umile e sottomesso e che poi potesse nascere da una donna umilissima e sottoporsi alle cure di una famiglia povera e dimessa, era ancora più inaudito e inverosimile. E anche un comunissimo villaggio come Betlemme era inappropriato per ospitare l'evento incarnazione che avrebbe segnato il futuro dell'umanità..... Continua a leggere
AUDIO VANGELO DELLA DOMENICA
Lc 1,39-45: A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
22 DICEMBRE 2024 - IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)
Mi 5,1-4 Sal 79 Eb 10,5-10 Lc 1,39-45: A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
Il commento è di Paolo Curtaz
Il commento è di Paolo Curtaz
LAUDATO SI', L'ENCICLICA DEL PAPA SULL'AMBIENTE
««Laudato si’...»: così nacque la più bella poesia del mondo
«Altissimu, onnipotente, bon Signore, Tue so’ le laude, la gloria, l’honore et onne benedictione, ad Te solo, Altissimo, se konfàno et nullu hono ène dignu Te mentovare».
Il Cantico delle Creature, è una delle più belle composizioni poetiche di tutto il mondo e di ogni tempo.
Era il 1224, e Francesco giaceva ammalato su un lettuccio del suo San Damiano, la chiesetta diroccata dove una ventina di anni prima aveva ricevuto dal Cristo crocifisso il messaggio che aveva cambiato la sua vita e dove erano adesso insediate Chiara e le sue sorelle.
Papa Francesco ha voluto dedicare a quella lode infinita a Dio creatore e al creato la sua nuova enciclica Laudato Si’, che è stata pubblicata il 18 giugno, per ricordarci che l’uomo – proprio secondo la lettera e lo spirito del Genesi – non è il padrone dell’universo (Uno solo è il Padrone) ma che ne è il guardiano, il Custode; e che alla fine dei tempi, come ciascuno di noi dovrà riconsegnare a Dio la sua anima concessagli immacolata e da lui più volte sporcata e strappata, ricucita e ripulita, l’umanità dovrà riconsegnarGli il creato.
Che è stato concesso all’uomo per goderlo in tutta la sua bellezza e nella varietà infinita delle sue luci, dei suoi profumi e dei suoi sapori; ma che non gli è stato dato come un osceno balocco da violare e da prostituire, come un’immonda merce da vendere e comprare, e su cui speculare. Il creato che appartiene a tutti gli esseri umani, e soprattutto agli Ultimi della Terra.